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La Job Analysis, selezione del personale
Cap. 1 La Selezione del Personale
1.3.1 La Job Analysis
La job analysis è finalizzata alla definizione del profilo della persona da
inserire in azienda. La job analysis si divide in due fasi:
- La job description, orientata all’analisi delle caratteristiche della
posizione che il candidato prescelto andrà a ricoprire e la person
specification, che definisce le competenze necessarie per operare con
successo all’interno di quella determinata posizione. Nella job
description la posizione può essere sintetizzata in un insieme
omogeneo di responsabilità/compiti.
Per raccogliere le informazioni per arrivare alla descrizione di una
posizione, si possono utilizzare diversi strumenti, tra cui:
- L’intervista individuale a chi già ricopre quella posizione.
- L’intervista di gruppo ai dipendenti che rivestono quella posizione o
a persone che hanno modo direttamente o indirettamente di
relazionarsi con chi ricopre quella determinata posizione, come ad
esempio clienti, fornitori, consulenti o formatori.
- Il questionario compilato da chi ricopre la posizione o dal diretto
responsabile.
- Il diario compilato dal lavoratore che ricopre la mansione
(C. Cortese e A. Del Carlo, 2017).
Lo schema-tipo per la raccolta dei dati finalizzati alla descrizione di una
posizione prevede innanzitutto di comunicare il titolo della posizione e una
sua descrizione. Successivamente, sarà indicato il suo posizionamento
nell’organigramma, in seguito si riscontrano le relazioni professionali che la
posizione avrà con le altre funzioni/aree aziendali, al termine si rilevano le
attività da svolgere e gli strumenti da utilizzare. Riguardo le nuove
posizioni, è buona regola realizzare la job description rivolgendosi sia a
personale interno, sia a esperti esterni, attraverso interviste di gruppo.
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Le domande da rivolgere, all’interno di un’intervista individuale al
responsabile d’area possono seguire il seguente schema (C. Cortese e A.
Del Carlo, 2017):
1) Quale etichetta organizzativa viene attribuita alla posizione? Quanto
è importante la posizione per il raggiungimento degli obiettivi
dell’organizzazione?
2) Quali obiettivi sono assegnati alla posizione?
3) Quali processi di lavoro coinvolgono la posizione? Quali attività
sono attribuite alla posizione?
4) Quali strumenti di lavoro si utilizzano nello svolgimento di queste
attività? Le attività richiedono sforzi fisici? Di che tipo? Quali
movimenti bisogna compiere?
5) Quali attività sono svolte individualmente e quali insieme a
collaboratori? Con quali interlocutori interni ed esterni
all’organizzazione si entra in contatto per lo svolgimento delle
differenti attività?
6) A quali ambiti appartengono le conoscenze necessarie allo
svolgimento delle attività? Di quali conoscenze si tratta?
7) Quali capacità operative (fisiche e intellettuali) si devono possedere
per svolgere le attività?
8) Quali comportamenti di relazione sono più frequentemente
richiesti? Quali sono le qualità personali che possono risultare più
importanti per comportarsi in modo corretto?
9) Quali fonti di informazioni sono più importanti per conoscere ciò
che si deve fare e come farlo?
10)Quali sono gli errori più frequenti che si possono commettere?
La seconda fase della job analysis riguarda l’elaborazione
della person specification, attraverso la quale si definiscono
le caratteristiche del ruolo e il profilo della persona ideale
in grado di ricoprirlo.
Adeguatamente sviluppata, essa consente, sia l’autovalutazione degli
stessi candidati in merito ai requisiti richiesti, sia avvantaggiare il
selezionatore nello svolgimento della sua attività con maggiore
determinazione e rapidità. Si aggiunge che la rappresentazione del
profilo ideale evita che il selezionatore possa commettere l’errore di
mirroring, cioè di selezionare solo i candidati rispecchianti le sue
stesse competenze, intuizioni, abilità, pensieri, atteggiamenti e valori.
L’elaborazione della person specification sarà condivisa con il cliente
esterno se il selezionatore è un consulente. Se la selezione è effettuata
dal responsabile della sezione della stessa organizzazione, la
condivisione riguarderà il manager di linea. La condivisione della
person specification amplifica le sue probabilità di successo, perché
che evita il crearsi di elementi discordanti tra selezionatore e cliente,
interno o esterno che sia. Diversi sono i modelli utilizzati per la
costruzione della person specification.
Un modello che può improntare la costruzione della person specification è
quello della Knowledge, Skill and Ability/ Aptitude (Gatewood, et al,
2010), basato sulla differenziazione tra conoscenze, capacità e
qualità/comportamenti.
Le conoscenze rappresentano il sapere generico, tecnico-specialistico e
organizzativo (ad esempio il conoscere le norme giuridiche relative alla
stesura di un contratto commerciale). Le capacità possono essere di due tipi
distinti: capacità tecnico-specialistiche (capacità di utilizzare un software) e
capacità trasversali (capacità di definire un piano di azione). Le
qualità/comportamenti rappresentano le doti personali e individuali di ogni
persona, come ad esempio l’essere empatici, determinati, onesti, ecc. Ad
esempio, è possibile determinate una griglia sulla quale modulare la person
specification relativamente alla figura dell’Addetto Ufficio Commerciale
(Gatewood, et al, 2010). Griglia di rilevazione per la person specification (C. Cortese e A Del Carlo,
2017) articolata in conoscenze e caratteristiche comportamentali:
Conoscenze
- Mercato di riferimento
- Norme contrattuali
- Procedure amministrative
Capacità di:
- Elaborare preventivi e contratti di vendita
- Comprendere offerte
commerciali
- Strutturare report di sintesi sui dati di vendita
- Comunicare in modo
efficace
- Organizzare le proprie abilità
- Lavorare per obiettivi
Caratteristiche comportamentali
- Apertura mentale
· Autonomia
· Ascolto
- Flessibilità
- Gestione dell’ansia
- Iniziativa
- Negoziazione
- Organizzazione
- Orientamento al cliente
- Problem solving.
Le caratteristiche comportamentali rappresentano le qualità e
le doti proprie del candidato per aderire al profilo ideale.
Occorre precisare che le caratteristiche comportamentali, come
qui sono descritte all’interno della griglia di person
specification, sono molto simili alle competenze trasversali,
così come definite all’interno del modello ISFOL (Istituto per
lo Sviluppo della Formazione professionale dei Lavoratori). La
definizione del
concetto di competenza utilizzata dall'Isfol è strettamente legata alle
caratteristiche individuali, ovvero la competenza risiede, in ultima analisi,
nella capacità, da parte del soggetto, di porre in atto, gestire, coordinare e
monitorare le attività comprese in una area di attività (www.isfol.it).
Le competenze trasversali sono un insieme di abilità di ampio spessore,
presenti in numerosi tipi di compiti, dai più elementari ai più complessi e
che si svolgono in situazioni diverse.
Rappresenta una possibile guida per la realizzazione della person
specification e gestisce il proprio funzionamento su tre piani:
A. Le competenze di base rappresentano i prerequisiti fondamentali e il
sapere minimo. Si tratta di conoscenze organizzative, legislative,
economiche, linguistiche, che sono potenzialmente utilizzabili dal
soggetto in diversi contesti e possono essere sviluppabili a diversi livelli.
Tra le competenze di base possiamo trovare:
- la lingua inglese,
- l’informatica,
- l’organizzazione aziendale,
- il diritto del lavoro e sindacale,
- le tecniche di ricerca attiva del lavoro e
- l’economia.
B. Le competenze tecnico/professionali sono relative a
conoscenze professionali, collegate ad azioni e processi
specifici. Queste competenze sono tratte dalle peculiarità del
lavoro e sono proprie di ogni settore lavorativo.
C. Le competenze trasversali sono aspecifiche,
particolarmente trasferibili/ relazionali/
diagnostiche/d’azione, come la creatività e la capacità di
innovare e gestire la propria attività professionale, problem
solving. L’ISFOL è l’Istituto per lo sviluppo della formazione
professionale dei lavoratori. Nasce da una ricerca sulla
formazione professionale condotta su 18 incarico del Ministero
del Lavoro e dell’Unione Europea. Comprensione
della complessità dei vari linguaggi, comunicazione, negoziazione ed
adattabilità.
Le competenze trasversali, a loro volta, possono essere divise in tre macro
aree di competenze:
- Diagnosticare: rappresenta la capacità di analizzare la situazione ed il
contesto in cui ci si trova, con le relative problematiche, nonché le
proprie attitudini e abilità. Questa competenza può essere acquisita
dal soggetto solo con l’esperienza.
- Relazionarsi: indica la capacità di mettersi in contatto con l’altro e
stabilire un legame, si collega allo stile di attaccamento e si riferisce
alle abilità interpersonali di ogni persona. Questa competenza è
particolarmente apprezzabile nella comunicazione, nella negoziazione
e nel lavoro in team.
- Affrontare: questa competenza riguarda l'auto apprendimento, la
capacità di affrontare e risolvere problemi, la possibilità di sviluppare
soluzioni creative. Si riferisce all’insieme di abilità e strategie atte ad
affrontare i problemi.
Il job profile è compilato dopo il completamento della job analysis, e
delinea il profilo professionale del candidato ideale, attraverso una checklist di requisiti anagrafici, scolastici, professionali, di competenza e
contrattuali. La check-list orienterà le fasi successive di reclutamento e
selezione. La realizzazione del job profile è collegata alla conoscenza del
selezionatore del mercato del lavoro di riferimento. Conoscere il mercato
del lavoro di riferimento significa, sia inquadrare le varie figure
professionali esistenti, quale tipo di percorso scolastico sia utile allo
svolgimento della mansione, sia in che misura l’azienda cliente è
interessante per i potenziali candidati. Il termine job profile è
frequentemente sostituito dal termine profilo professionale. Le aziende
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possono assumere personale a tempo indeterminato, determinato o
seguendo modalità contrattuali nuove e sempre più flessibili.
Il job profile delinea: il range di età più adatto, il livello di esperienza, il
grado di istruzione scolastica e il gruppo di lavoro nel quale il nuovo
assunto sarà inserito. Inoltre si determinano i confini geografici entro i quali
il candidato dovrà risiedere, tenendo conto della retribuzione prevista e
delle difficoltà logistiche per raggiungere il posto di lavoro. Si valuta il
titolo di studio posseduto dal candidato e l’esperienza professionale da
questo maturata: in questo caso il selezionatore, abitualmente, considera il
livello di professionalità atteso in funzione del numero di anni di lavoro
utili per svilupparlo. In seguito, si elencano le conoscenze, le capacità e le
caratteristiche comportamentali, riferendo questi elementi alla person
specification. Sono osservati, successivamente, gli strumenti che il
candidato dovrà padroneggiare per ricoprire in modo adeguato il ruolo
proposto dall’azienda, queste ultime variabili attengono al job description.
Il job profile termina con l’indicazione dell’inquadramento contrattuale e
della retribuzione prevista per quel ruolo. Il valore economico collegato alla
posizione ricoperta ha anche l’obiettivo di mantenere l’equilibrio interno
del sistema retributivo, in modo da condividere nell’organizzazione la
percezione di equità e giustizia distributiva, un elemento davvero
importante per incoraggiare e sostenere la motivazione dei dipendenti.
Dott.ssa Manuela Aruta
Viale Gorizia 6, 20144 Milano
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