home>
consulenza familiare >
articoli di psicologia
> la teoria dell'attaccamento
teoria
dell'attaccamento ed effetto nell'età adulta
amore sicuro,
amore ossessivo, amore freddo e distaccato, amore patologico
L’attaccamento è una propensione innata a cercare la
vicinanza protettiva di un membro della propria specie quando si
è vulnerabili ai pericoli ambientali per fatica, dolore,
impotenza o malattia. “Attaccamento e Perdita.
L’attaccamento alla madre”, pubblicato nel 1969, John Bowlby
- attaccamento madre-bambino.
Ogni adulto conserva lo stile di attaccamento sviluppato nel
corso dell'infanzia. Questo stile, meglio comprensibile per una
trattazione divulgativa come abitudine, adattamento infantile,
condiziona l'individuo per tutto il corso della vita.
Soprattutto nelle relazioni più significative affettivamente,
come i legami di coppia e le relazioni genitori-figli.
La propensione all'attaccamento è particolarmente intensa
nella prima infanzia, la fragilità fisica e psichica è tipica di
quel periodo e la vulnerabilità ai pericoli rende necessaria la
figura di un adulto di riferimento per fronteggiare le
situazioni difficili e di disagio. La formazione di un
attaccamento sano nella prima infanzia consente la formazione di
una fiducia di base nel fanciullo. Questo benessere dipende
dalla capacità di risposta affettiva delle figure genitoriali ai
segnali e ai bisogni del bambino. Ricordiamo che la prima
infanzia riguarda la vita dalla nascita fino a due anni, epoca
interessata principalmente dalla comunicazione non verbale. Il
legame di attaccamento si struttura nei primi mesi di vita con
la figura (persona) che si occupa del bambino,
prevalentemente la madre, anche se Bolby ritiene che non
sussista alcuna dato che escluda il padre come figura di
attaccamento, nel caso in cui sia lui a dispensare le cure al
bambino. La qualità di questa primaria esperienza determina la
sicurezza d'attaccamento del piccolo, in base alla sensibilità, disponibilità
e salute mentale del caregiver (persona che presta le cure,
prevalentemente la madre, nei primi mesi di vita). Nel bambino si
formeranno modelli operativi interni, che andranno a definire i
comportamenti futuri e le relazioni significative. Con lo
sviluppo, l'attaccamento così formato con la figura primaria (caregiver
di riferimento), si estende e si modella attraverso la relazione
con altre figure, sia interne che esterne alla famiglia, fino a
definire un aspetto tipico e stabile. Nell'adolescenza e
nell'età adulta l'individuo si separerà dal caregiver primario
per legarsi a nuove figure di attaccamento. Sulla base
dell'esperienza infantile, la persona basa le sue previsioni di
quanto egli possa essere accettabile/inaccettabile agli occhi
delle nuove figure di attaccamento. Di conseguenza, di quanto queste
nuove figure potranno essere accessibili e responsive, se egli si
rivolgerà a loro per chiedere aiuto e ricevere attenzione,
comprensione e sostegno nei momenti difficili, soprattutto nei
legami di amore (coppia, famiglia). Da questa struttura psichica
dipende sia la fiducia che le figure di attaccamento siano in
genere facilmente disponibili, sia la paura che non lo siano, in
modo più o meno intenso.
John Bolby ritiene che l'attaccamento si sviluppa attraverso
alcune fasi e che la sicurezza o l'insicurezza dipende
dall'esperienza vissuta. Un attaccamento di tipo sicuro si
realizza se il bambino sente di ricevere dal cargiver (persona
che presta le cure) protezione, senso di sicurezza, affetto. In
un attaccamento insicuro, al contrario, il bambino sente
instabilità, paura, prudenza, eccessiva dipendenza e paura di
poter essere abbandonato.
Il legame di attaccamento si sviluppa in quattro fasi.
- La
prima va dalla nascita fino alle otto-dodici settimane, in
questo periodo il bambino non è in grado di discriminare le
persone che lo circondano, attraverso l'olfatto e l'udito
riconosce la propria madre.
- Successivamente, il bambino inizia a
rispondere diversamente agli stimoli ambientali e, pur
mantenendo comportamenti generalmente calorosi con chi lo
circonda, adotterà modalità selettive privilegiando la figura
materna.
- Tra il sesto e il settimo mese il piccolo discrimina
maggiormente il mondo intorno a se e
- Dal nono mese
l'attaccamento con il caregiver (madre) è stabile e
riscontrabile. Richiama l'attenzione, saluta, usa la mamma come
base per esplorare l'ambiente, cerca in lei protezione,
soprattutto quando sopraggiunge un estraneo.
Il comportamento di
attaccamento è stabile e pressoché assoluto fino a circa tre
anni, età in cui il bambino acquisisce la capacità di mantenere
tranquillità e sicurezza anche in un ambiente sconosciuto, a
condizione che sia in compagnia di figure di riferimento
secondarie e avere la certezza che il caregiver torni presto.
Esistono 4 pattern (schemi stabili di riferimento) di
attaccamento e diversi modelli operativi interni di sé e della
figura di attaccamento (fda - madre o figura di riferimento)
A) ATTACCAMENTO EVITANTE La
figura di attaccamento di bambini con attaccamento evitante si
dimostra sensibilmente propensa a ignorare o respingere le
richieste di vicinanza del bambino. Adotta una mimica rigida o che esprime la volontà di
tenerlo a distanza nell'interazione con fanciullo. Il piccolo
matura un'immagine di sé priva della capacità di suscitare
nell'altro risposte positive e affettuose, perchè la fda è
indisponibile alle richieste di aiuto e vicinanza. Come
conseguenza il bambino alterna momenti di indipendenza a momenti
in cui si si agita a cercare la madre. L'indifferenza e il
mancato contenimento della madre non permette al bambino
l'elaborazione dei sentimenti negativi nei suoi confronti
(rabbia, rifiuto, dolore, etc.) che si trovano scissi da quelli
positivi (amore, affetto, accoglienza, etc.). Questa situazione
tende a fare incanalare al bambino i sentimenti negativi in
ambito sociale (ribellione, contestazione, aggressione), oppure a rimuoverli
per difesa.
B) ATTACCAMENTO SICURO La madre è stabilmente disponibile
per rispondere positivamente e adeguatamente alle richieste di
vicinanza e conforto del bambino. Il fanciullo matura
un'immagine di sè come di un bambino degno di amore, i cui
bisogni di conforto hanno valore e significato per la mamma,
disponibile e affidabile. Il bambino sviluppa fiducia nella
presenza stabile della madre, dalla quale si sente accolto,
contenuto e accompagnato nell'esplorazione del mondo. E' un
bambino sereno, rispecchiandosi nella fda ha maturato fiducia
di sé e nelle proprie risorse.
C) ATTACCAMENTO ANSIOSO-RESISTENTE (ambivalente) Le madri
dei bambini con attaccamento ansioso-resistente sono
imprevedibili. Possono presentarsi iper-controllanti e
invadenti, limitando fortemente il bambino nei suoi tentativi di
gioco e di esplorazione senza la presenza costante e intrusiva
della madre. Si possono sviluppare come conseguenza due modelli
operativi contrapposti. Il primo con un immagine di sè come
amabile e della fda come disponibile e affidabile. Il secondo
con un immagine di sè come non amabile e della fda come
indisponibile. In seguito si può formare una sovrastruttura
condensativa che crea un illusione: "sè e l'altro come oggetti
suscettibili di controllo. Il bambino è abitualmente passivo, è
scarsamente curioso, esplora poco l'ambiente e ha bisogno
costantemente di essere accudito. E' introverso, timido e
compiacente per essere accolto. Ha un'angoscia costante a causa
della volubilità della madre. La madre è disponibile in modo
alternato e incoerente, il piccolo si attacca a lei temendo
l'abbandono.
D) ATTACCAMENTO DISORGANIZZATO E DISORIENTATO E' presente
una profonda sofferenza della fda (madre) per effetto della
mancata elaborazione di un lutto o di gravi eventi traumatici
nelle relazioni con le sue fda, soprattutto madre e padre. Si
tratta di madri immerse in un doloroso e/o spaventoso mondo
interiore. Il bambino come conseguenza può sviluppare risposte
multiple:
- Sè accettabile e fda disponibile
- Sè come vittima impotente di un altro minaccioso
- Sè come pericoloso per le persone amate
- Sé e fda come deboli di fronte ai pericoli esterni.
Questo stile di attaccamento origina da gravi eventi
traumatici (violenza, maltrattamenti, abusi), che generano
personalità borderline o psicotiche.
L'EFFETTO DEGLI STILI DI ATTACCAMENTO NELL'ETA' ADULTA
ATTACCAMENTO SICURO - L'AMORE SICURO Nella vita adulta
sarà facile per la persona sicura riconoscere le persone a cui
legarsi sentimentalmente. Egli inconsapevolmente si lascerà
interessare e coinvolgere in relazioni che confermino i suoi
modelli operativi interni sicuri. Si orienterà verso persone
abitualmente sicure, che dimostrino con chiarezza e senza
particolari inibizioni i propri sentimenti e con cui poter
condividere in modo comunicativo sia la gioia che la tristezza
della propria esistenza. In questo modo sarà confermata la
propria percezione di persona degna di essere amata e accudita
nei momenti di bisogno. Il rapporto di fiducia con la propria
madre nell'esperienza infantile gli consente di creare legami
d'amore poco ossessivi, basati sulla fiducia reciproca,
avvalendosi del proprio partenr come base sicura da cui
dipendere, ma allo stesso tempo senza sentirsi limitato nelle
continue esplorazioni dell'ambiente circostante. La persona
sicura presenta un elevato livello di consapevolezza riguardo la
sua relazione e i momenti fisiologici di "alti e bassi"che la
coppia incontra nella vita, impegnandosi di volta in volta a
considerare i metodi più adatti al superamento delle crisi di
coppia. Per le persone sicure sono frequenti storie d'amore
stabili e durature.
ATTACCAMENTO ANSIOSO AMBIVALENTE - L'AMORE OSSESSIVO Sono
persone trascinate dal vortice della passione, pensando ad ogni
"fiammata" di aver trovato la persona giusta. Nella realtà va
incontro a continue idealizzazioni, anche eccessive, proprio
delle persone che presentano quei tratti caratteriali che egli
odia. Solo in seguito si renderà conto di aver commesso un
profondo errore nella scelta. A quel punto soffrirà
intensamente. Il bambino che sperimenta una relazione con una madre imprevedibile sviluppa modelli di sè
come di una persona da amare in maniera discontinua, ad
intermittenza. Ne consegue che all'interno di una relazione
d'amore adulto, quando a prevalere saranno i modelli positivi
del sè, come persona amabile, penserà di essere amato
profondamente e rispettato dal partner. Quando prevarranno i
modelli negativi del sé, come persona vulnerabile e non degna di
amore, allora sarà trascinato facilmente nel vortice della
gelosia più drammatica, originando una relazione ossessiva,
possessiva e autoritaria. Possono verificarsi reazioni di
aggressione fisica anche violente, o addirittura episodi che
sfociano in delitti passionali. Il dilemma principale del
soggetto insicuro-ambivalente è chè rimane costantemente nella
fase dell'innamoramento. La sua ansia da separazione è sempre
molto forte, il suo amore è sempre ossessivo, il suo odio è
sempre travolgente. La possibilità di esplorare il mondo, di
essere felice di amare in una dimensione di sicurezza
consolidata sono per lui dimensioni sconosciute. Per lui l'amore
non è quello, lo riconosce solo se appare come travolgente,
illusorio e drammatico.
ATTACCAMENTO EVITANTE DISTANZIANTE - L'AMORE FREDDO E
DISTACCATO I bambini che fanno esperienza di una madre
rifiutante, che non risponde con disponibilità, energia e calore
alle richieste di aiuto e conforto, da adulti elaborano un
modello di attaccamento definito "ansioso-evitante". Queste
persone non sviluppano la loro personalità poggiando con fiducia
su una base sicura, non godono di sicurezza affettiva. Ne
consegue un modello mentale del sé come persona indegna di
essere amata, che deve contare solo su di sé, e un modello
mentale della madre come di persona cattiva dalla quale non
aspettarsi nulla di buono. Si tratta di processi inconsci, a
queste persone sfugge la consapevolezza dei propri processi
mentali che influenzano lo sviluppo della personalità e di
conseguenza le relazioni d'amore. Queste persone sono
terrorizzate dalla possibilità di di farsi coinvolgere
emotivamente nelle relazioni interpersonali avviate, la vita
sarà improntata sul desiderio di conquista di autonomia e
autosufficienza personale che escludano, se necessario, il
ricorso agli altri, considerati individui non affidabili e su
cui non poter contare. Questa posizione difensiva verso la vita
e l'amore è una misura di prevenzione contro il rischio di
ulteriori delusioni, dovute ad esperienze di rifiuti continui.
Per non correre il rischio di essere rifiutati, sopprimono la
loro emozionalità. La loro capacità di amare e di lasciarsi
amare è costantemente frenata e bloccata dalla paura di poter
incontrare nella vita la sofferenza dell'infanzia.
ATTACCAMENTO DISORGANIZZATO - L'AMORE PATOLOGICO Sono
modelli di attaccamento che ricordano storie di violenza, abuso
e maltrattamento da parte di chi avrebbe, al contrario, dovuto
accudire, curare, amare. I bambini che sperimentano questo tipo
di legame elaborano durante l'infanzia rappresentazioni confuse
e incoerenti della relazione. Nell'età adulta l'effetto di
queste esperienze drammatiche si manifesta attraverso una
distorsione nell'interpretazione degli eventi reali della vita,
anneriti da una visione catastrofica. In amore dimostrano una
incapacità a scegliere partner affidabili, si fanno coinvolgere
in relazioni distruttive con persone violente e aggressive.
Tendono ad avviare e mantenere relazioni ispirate su modalità
comunicative fredde e violente. Possono facilmente diventare
partner e genitori maltrattanti e abusanti.
La psicoterapia
può aiutare a migliorare la qualità dei ricordi attraverso l'incontro con la sofferenza, quello che ci è mancato e quello che
avrebbe dovuto esserci. La relazione terapeutica può curare le
ferite dell'anima. L'analisi bioenergetica considera
i diritti
negati nell'infanzia come base per la comprensione della
situazione di sofferenza dei pazienti e orientare l'intervento
terapeutico in modo integrato,
sia a livello psichico, sia a
livello corporeo. La terapia è un viaggio alla scoperta di
sé. Non è un viaggio rapido, né facile e neanche privo di paure.
In certi casi può prendere l'intera esistenza, ma la ricompensa
è il sentimento che la vita non sia passata invano. (Alexander
Lowen, arrendersi al corpo - Arrendersi al Corpo, il processo
all'analisi bioenergetica, prima di copertina)
Dott. Cosimo Aruta
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista Bioenergetico
Iscritto all'Ordine degli Psicologi della Lombardia con il n° 12147
Studio di psicologia, psicoterapia, consulenza di coppia, mediazione familiare a Milano
psicoterapia individuale - cura dell’ansia, della depressione, dello stress del disagio relazionale ed esistenziale psicoterapia di coppia
- meccanismi inconsci possono condizionare gioie, liti,
conflitti, tradimenti e incomprensioni familiari
psicoterapia di gruppo
- di analisi bioenergetica, la conduzione che si struttura anche attraverso il linguaggio del corpo
colloquio psicologico
- è un incontro tra uno psicologo e una persona che lo contatta a causa di un malessere
ansia e attacchi di panico
- la respirazione corta è condizionata da difese caratteriali
per la sopravvivenza infantile
depressione, calo di energia - inchioda l'individuo,
tristezza, sconforto, disagio, malinconia, si impossessano di
lui
problemi caratteriali, relazionali - bisogno di intimità
e auto espressione, paura che i due elementi possano escludersi
|