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fantasie sessuali, sesso, sessualità

La percezione e riflessione riguardo la realtà implica un ruolo attivo da parte del sistema nervoso centrale, ruolo che rappresenta l’espressione delle sue caratteristiche biologiche ed esperienziali che organizzano il mondo delle immagini che ricaviamo dal mondo esterno. Un soddisfacente rapporto con la realtà è indicativo rispetto la crescita personale, intesa come consapevolezza, espressione e padronanza di sé. La consapevolezza delle caratteristiche della realtà consente di adeguarvisi o di modificarla, in un rapporto armonico tra fantasia e realtà. Le due polarità riguardo la realtà (adeguamento e modifica) non sono in contrapposizione ma in integrazione; basti pensare all’importanza nella nostra vita cognitiva dell’uso dell’immaginazione nel processo di problem solving. L’immaginazione non deve essere considerata come un ostacolo alla risoluzione dei problemi, ma come un'opportunità che di fronte ad un problema ci consente di avere una panoramica delle diverse soluzioni possibili. Si pensi alle situazioni di mediazione, la soluzione più equilibrata è spesso la sintesi della posizioni delle parti. Soluzione, prima costruita dal mediatore attraverso l'uso della fantasia (costruisce nella mente qualcosa che non esiste ancora nella realtà), successivamente considerata con le parti come possibile o come punto di partenza per un'intesa.
Nella sessualità un punto di partenza è la considerazione che ogni comportamento può accompagnarsi ad una attività immaginativa erotizzante. Le fantasie sessuali, costituite da immagini mentali più o meno complesse aventi come tema portante situazioni eccitanti e comportamenti sessuali, costituiscono l’espressione del nostro stile psicosessuale, libero da censure o conflitti personali o da "regole" che l’ambiente in cui viviamo tende ad imporci.
Come ogni persona ha una propria struttura caratteriale, così anche le fantasie sessuali sono personali e uniche, rappresentazione del polimorfismo dei comportamenti sessuali umani.
Ciò che comunque accomuna le fantasie sessuali sono le molteplici funzioni che possiamo attribuirgli:

  • contribuiscono a attivare, conservare e risvegliare l’eccitazione sessuale fino a portare alcuni soggetti all’orgasmo,
  • assolvono una funzione compensatrice nei riguardi della realtà spingendo all’azione, migliorando il rapporto con la realtà,
  • consolidando l’identità di genere consentendo al soggetto di realizzare in fantasia comportamenti che per vincoli di varia natura non potrebbe realizzare,
  • costituiscono una difesa nei riguardi delle conseguenze di eventuali ferite narcisistiche,
  • svolgono una funzione adattiva, basti pensare alla routine delle attività sessuali coniugali con una diminuzione degli interessi verso il coniuge che attraverso le fantasie può creare l’illusione della novità e vivificare l’eccitazione ed il rapporto
  • contribuiscono a superare un pudore relazionale che soprattutto nella fase iniziale dei rapporti può svolgere una funzione inibitoria. (L'immaginario: fantasie e sessualità. Giordano Fossi, Patrizia Mascari, Casa editrice Franco Angeli, 2001)

Ogni forma di attività sessuale è collegata abitualmente con un'attività immaginativa, per qualcuno la fantasia rappresenta un vero motore dell’attività sessuale, il principale alleato.
In  (Pasini, W., 1987, L’immaginario erotico, Ed. Raffaele Cortina, Milano) Gli autori suddividono le fantasie che sopraggiungono durante le attività sessuali in convergenti e divergenti. Le fantasie convergenti implicano la presenza di un’altra persona, parte integrante dell’incontro sessuale. Le fantasie divergenti sono dissociate dall’esperienza sessuale in atto. In queste ultime, l’attività fantastica sostituisce lo stimolo corporeo effettivo e diventa il sostegno principale dell’eccitazione erotica.
In passato l’attenzione si è incentrata prevalentemente sulle fantasie maschili ma con il passare del tempo si è progressivamente spostata su quelle femminili. Questa iniziale chiusura è stata prevalentemente attribuita alle regole della cultura maschile, con conseguente negazione dell’eros femminile. Con l’indagine di Nancy Friday (My secret garden - Women's sexual fantasies 1973), sull’onda del femminismo, è stato evidenziato che le fantasie sono il vero segreto femminile. Si è evidenziato come la vita di una donna sia fatta per le fantasie. Numerosi contributi hanno dimostrato con ricerche empiriche che esistono sostanziali differenze tra l’immaginario erotico maschile e quello femminile.
A livello statistico è stata rilevata una oscillazione delle fantasie a seconda del momento in cui emergono. Diversi autori osservano una maggiore frequenza delle fantasie sessuali nei maschi piuttosto che nelle femmine, almeno per quelle che non insorgono durante l’attività sessuale. Questa condizione è stata spiegata per una tendenza maschile a codificare eroticamente gli stimoli visivi a differenza delle donne che tendono ad una percezione gestaltica degli stimoli visivi che inibirebbe la produzione di fantasie erotiche. Durante l’attività sessuale la frequenza delle fantasie erotiche sembrerebbe essere superiore nelle donne, Benedeck (1968) asserisce che ciò sia riconducibile alla natura stessa del comportamento sessuale di attesa della donna di produrre maggiori fantasie durante il coito. Per quanto riguarda la masturbazione le fantasie sessuali tornano ad essere più frequenti nei maschi
Numerose sono le differenze che emergono soprattutto nella sorgente: per le donne le fantasie sono prevalentemente generate internamente a differenza di quelle maschili, provocate esternamente come risposta a stimoli uditivi o visivi. Un’altra differenza tipica riguarda la velocità in cui si articola la trama fantastica: per le donne la scena si svolge lentamente con molta attenzione ai preliminari e ai dettagli; nel maschio la scena giunge rapidamente alla conclusione, comportando rapidamente la completa gratificazione sessuale. Anche la dimensione affettiva risulta nettamente differenziata: per i maschi la gratificazione sessuale è in primo piano e spesso indipendentemente dal legame affettivo mentre per la donna tendenzialmente è in primo piano l’amore romantico, l’esperienza di essere amata. Per la donna il piacere sessuale si inscrive in un quadro di affetto, tenerezza ed amore a differenza dell’uomo. Le fantasie sessuali nei maschi provocano di solito un'eccitazione fisica mentre nelle donne un più evidente risveglio emotivo. Le fantasie femminili sono implicite e gli eventuali dettagli sessuali sono inseriti in un contesto generale e mischiati con altri dettagli, mentre quelle maschili sono esplicite con molta importanza attribuita agli organi e ai comportamenti sessuali, i dettagli chiaramente sessuali prevalgono nettamente sul contesto(L'immaginario: fantasie e sessualità. Giordano Fossi, Patrizia Mascari, Casa editrice Franco Angeli, 2001).
Le differenze intercorrenti tra il mondo immaginario maschile e quello femminile sono riassunte nell’importante contributo di Ellis e Donald Symons: "Sex Differences in Sexual Fantasy: an Evolutionary Psychological Approach, in The Journal of Sex Research 1990", la ricerca dice che:

  • Gli uomini hanno più frequentemente fantasie sessuali, con un numero maggiore di partner; desiderano più frequentemente avere dei rapporti sessuali senza coinvolgimenti affettivi; cambiano più facilmente di partner durante la fantasia. Sono più importanti le immagini visive, le caratteristiche fisiche ed i genitali del partner che è vissuto come oggetto del desiderio.
  • Le donne invece fantasticano di preferenza su persone con le quali sono emotivamente coinvolte, hanno fantasie più personalizzate, focalizzano le proprie risposte fisiche ed emotive e come risponde il partner fantasticato. Danno importanza alle caratteristiche personali ed emotive del partner ed ai dettagli che non riguardano le sole caratteristiche fisiche.

Le differenze sono riscontrate anche nell’industria cinematografica e televisiva e nell’editoria; é evidente il contrasto tra romanzi rosa femminili e pornografia. Si comprendono chiaramente le differenze psicologiche dei fruitori e favorire l’identificazione con i protagonisti delle situazioni fantastiche. Nella pornografia maschile, dove il sesso è pura gratificazione fisica ed in cui i caratteri femminili appaiono impersonali si riscontrano tutti gli elementi caratterizzanti le fantasie maschili, con minor elaborazione emotiva, di corteggiamento e di rapporti interpersonali. Molte diverse sono le produzioni per la donna come i romanzi rosa in cui la love story è il punto centrale della storia, dove in primo piano è posto l’amore, la dedizione, l’emotività. Le scene sessuali non offrono un modello di sottomissione ma di controllo sessuale esercitato dalla protagonista.
In questa cornice, le fantasie rivestono un ruolo positivo specialmente in campo sessuale dove un’accettazione sincera e coraggiosa delle nostre fantasie sessuali, con la piena consapevolezza delle differenze intercorrenti tra fantasia e comportamento, rappresenta un fattore di maturità emotiva e sessuale. L'espressione del mondo interno di ognuno potrà essere condivisa tra i partner d'amore, per contribuire insieme alla costruzione di una narrazione intima, carica energeticamente e gioiosa nella vita sessuale ed emotiva della coppia.

Nel corso della terapia di coppia riguardo la sessualità e le fantasie sessuali, con una certa frequenza si osserva clinicamente vergogna, imbarazzo e senso di colpa riguardo le proprie fantasie sessuali. Spesso tali emozioni secondarie presentano complessità collegate ad antiche radici. In una fase iniziale del trattamento terapeutico è importante condividere un aspetto autentico e sincero del mondo interno di ogni individuo riguardo le fantasie sessuali. Esse non possono essere scelte, esistono e agiscono orientandoci verso il piacere e l'eccitazione. Si strutturano secondo il modo in cui il bambino che siamo stati ha reagito a traumi, sofferenze e frustrazioni edipiche. Come ogni pianta offre i propri frutti, una persona offre se stesso con i colori e i sapori che contiene. In questa libera e reale interpretazione della vita sessuale é possibile avviare un principio di cambiamento verso la libertà di essere se stessi, di narrarsi e ascoltare con la gioia e lo stupore che la nostra prima natura conserva.


Dott. Cosimo Aruta
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista Bioenergetico, Supervisore
Iscritto all'Ordine degli Psicologi della Lombardia con il n° 12147

 

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