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il funzionamento della mente umana
Il
funzionamento della mente umana è un argomento di grande
attualità perché molti disturbi psichici sono in aumento,
soprattutto la depressione. La vita dell'individuo, principalmente nelle grandi
metropoli, si presenta stressante, frustrante e le persone spesso
non sono sufficientemente forti per superare interamente
questi stati di sofferenza. I profondi sensi di colpa ed i
rapidi cambiamenti creano instabilità psichica. L’essere umano, non riesce
così rapidamente a mutare nel profondo, la componente inconscia
non segue questi ritmi, troppo lontani dai ritmi della natura a
cui siamo adattati filogeneticamente, cioè nel corso di secoli e
millenni. Facciamo un esempio di vita quotidiana e immaginiamo la giornata di
una mamma lavoratrice (part time) che deve cavarsela senza
l'aiuto di parenti o collaboratori: sveglia alle 6,30 - preparare la
colazione, svegliare i bambini con la dovuta dolcezza, aiutarli
per le operazioni igieniche, quindi vestirli, lavarsi, vestirsi
ed uscire. Se i bimbi sono più di uno, magari di età diverse,
accompagnare il primo a Scuola e il secondo all'Asilo, quindi,
correre al lavoro per evitare di fare tardi. Un pranzo fugace,
qualche ora ancora di lavoro e poi, rapidamente nuovamente
all'Asilo e quindi a Scuola per prelevare i piccoli. Il bimbo
più grande ha per domani una marea di compiti ed il più piccolo
non vuole sentirsi trascurato, occorre riuscire a contenere ogni
sentimento negativo e tentare di fare il possibile per
conciliare l'aiuto per il più grane e l'attenzione per il più
piccolo. Qualche faccenda domestica nei ritagli di tempo, una
corsa al parco per fare giocare, almeno un poco, i figlioli e a
casa per: bagno dei bimbi, preparare la cena e... Non è una vita
facile, spesso il papà, per riuscire a fare quadrare il bilancio
familiare, è costretto a fermarsi al lavoro oltre il dovuto e
non riesce a supportare la mamma fino al suo rientro a casa.
Sono veramente ritmi fuori natura, ai quali molte persone, loro
malgrado, sono vincolate.
L’effetto è un sentimento
di disadattamento, di tristezza, di vuoto. Inoltre, la famiglia non
rappresenta più la base sicura, le separazioni sono in crescita. Frequentemente, le coppie scelgono
lo scioglimento del legame coniugale prima di avere tentato di comprendere a fondo i problemi della
loro relazione.
Per il bambino, la separazione dei genitori è spesso percepita come una
famiglia che si disintegra, è come se un terremoto gli togliesse
la terra sotto i piedi. La famiglia e soprattutto la madre,
rappresenta la
terra psichica. Riguardo la scelta del partner, occorre
ricordare che, secondo la teoria freudiana, ogni persona è incline ad unirsi con l’inconscia
immagine del sesso opposto e senza consapevolezza. E’ sempre più importante esplorare il proprio inconscio,
in effetti,
quando la coscienza ad un dato problema dice sì e l’inconscio
dice no, la conseguenza è, inesorabilmente, il fallimento o
comunque uno stato di confusione mentale, come se non
conoscessimo
la nostra "ombra". Spesso, il terapeuta offre un modello
alternativo a quello conosciuto: l’affetto di un
padre che si è dimostrato assente, l’amore di una madre
anaffettiva, l’alleanza con un fratello che non c’è stata. I
nostri turbamenti profondi dipendono da
conflitti intrapsichichi. Il conflitto intrapsichico o
conflitto dinamico indica una "battagllia" combattuta tra istanze mentali di
una persona ad un livello non cosciente e che solo successivamente
può emergere ad un livello conscio, spontaneamente o a seguito
di una psicoterapia. Così, i contenuti che generano il disagio
potrnno essere verbalizzati, interpretati,
interiorizzati e possibilmente risolti. Il
conflitto intrapsichico interessa aspetti di natura pulsionale
profondi, esistenziali, di un individuo. Che cosa è la Psiche,
Che cosa è la psichiatria?
Il termine deriva dal greco, “psiche”
anima e “iatreia” cura. Psiche: anima e Psichiatria: cura dell’anima. L’anima si
manifesta attraverso le funzioni superiori del cervello e, in
particolare, quelle di cui si può avere soggettivamente
coscienza in diverso grado, quali la personalità, il pensiero,
la ragione, la memoria, l’intelligenza, la volontà e l’emozione. La psichiatria ha avuto una forte evoluzione negli
ultimi decenni, grazie ai progressi della scienza nello studio
del cervello nelle sue sterminate funzioni, sconosciute fino
alla metà del 1900. Il cervello è diviso in due emisferi, destro
e sinistro, con al centro un separatore, il corpo calloso. Il
cervello destro è soprattutto creativo, artistico, fantasioso e
sintetico. L'emisfero sinistro è principalmente matematico, razionale, logico,
analitico, tecnico. I lobi (zone) del cervello
assolvono specifiche funzioni. L’area motoria controlla il
movimento, il cervello rettile presiede la vita vegetativa, il cervello
olfattivo immagazzina gli odori dell’infanzia, la neo corteccia
controlla
il pensiero.
Una mappa di questo tipo era cara anche a Freud, il padre della psicoanalisi, che divideva la mente da un punto di vista anatomico evolutivo, attribuendo le funzioni di
coscienza alla corteccia cerebrale, la funzione di preconscio alle strutture limbiche e gli istinti primari al cervello rettile.
Altre aree controllano: i ricordi, il sistema
ormonale, particolari equilibri e le emozioni. Dobbiamo
ricordare che l’uomo contemporaneo non è il prodotto a termine
dell’evoluzione. Tutte le nostre funzioni, secondo alcune
teorie, interessano solo la
decima parte del nostro cervello.
Albert Einstein spiegò la sua intelligenza, comparata a quella di tutti noi, dicendo che
egli usava “più del 10% del suo cervello”; secondo altre teorie,
nella realtà il cervello non è attivo tutto nello stesso istante, ma l’ipotesi di un 90% di materia cerebrale che se ne sta lì quieta e inutilizzata è inverosimile.
Le parti del cervello più
attive nelle emozioni sono il talamo, l’ipotalamo, il cervello limbico, l’amigdala e la corteccia pre fontale. Nelle malattie
mentali sono implicate principalmente l’amigdala e la corteccia
pre frontale. L’amigdala, dal greco “mandorla” funge da
centralina e riceve ogni stimolo emotivo, spesso attiva reazioni
prima che tutte le informazioni siano correttamente analizzate
dalla corteccia pre frontale. Un esempio: nel sonno siamo
destati da un rumore, non comprendiamo se si tratta di una sedia
che “scricchiola” oppure se le travi del soffitto della stanza
stanno cedendo. Immediatamente scattiamo dal letto terrorizzati
ed in pochissimi istanti siamo fuori dalla stanza. Ci accorgiamo
che si trattava solo della sedia e non c’era nessun pericolo
reale. Abbiamo guadagnato istanti importanti per nulla. In un tempo
remoto,
quegli istanti costituivano la differenza tra la vita e la
morte. Il rumore di una foglia schiacciata poteva annunciare
l’avvicinarsi di un predatore notturno. I messaggi all’interno
del cervello sono trasmessi per mezzo di sostanze chimiche
rilasciate da specializzate cellule cerebrali e raggiungono il
luogo del corpo di destinazione. La produzione del pensiero, la
mente che usa il cervello nell’essere umano, rimane ancora
oggi il grande
mistero della mente umana, il salto dalla materia alla non
materia. Esistono recenti studi sulle relazioni tra cervello e
pensiero, al fine di favorire la comprensione della natura del pensiero teorizzando una continua interazione tra “Energia, Materia ed Informazione.
Nella malattia mentale il soggetto è dominato dall’emozione.
L’uomo per stare bene deve saper convivere con la sua
imperfezione, considerando che l’organismo è strutturalmente e
geneticamente orientato sempre verso la guarigione, quando
questa è possibile. Il lavoro
dell’analista è soprattutto quello, quando possibile, di togliere gli ostacoli, in
seguito la persona guarisce da sola. Le malattie psichiatriche
sono numerose e di diversa origine, si distinguono
principalmente in Psicosi e
Nevrosi. Psicosi Le psicosi sono le più gravi malattie psichiatriche, provocano
una profonda alterazione della personalità e un distacco dalla
realtà. Lo psicotico non è consapevole della sua malattia e per
questo motivo non fa nulla per curarsi, contrariamente al
nevrotico che possiede consapevolezza del suo disagio psichico.
Il modo di pensare dello psicotico è spesso sconnesso, irreale,
distaccato, lo psicotico si crea un mondo tutto suo, non
integrato con il reale e non vuole rapporti con il mondo che lo
circonda. Mentre alcune psicosi possono manifestarsi in età
giovanile, come l’autismo, la schizofrenia e la psicosi bipolare
maniaco depressiva; altre sono tipiche dell’età senile. Le
cellule cerebrali, i neuroni sono stimati in tantissimi milioni, un vero
emisfero, una galassia all’interno della scatola cranica, si
riducono con l’età per il naturale decadimento, provocando
possibili alterazioni nell’anziano. La diminuzione della
quantità di cellule cerebrali può essere in parte compensata
dall’aumento d’interconnessioni del cervello, proporzionali alle
stimolazioni. La rete di connessioni aumenta con l’uso.
L’anziano può supplire al decadimento del cervello pensando e
mantenendolo attivo. La migliore terapia è costituita da
curiosità, desiderio di imparare, voglia di aiutare il prossimo
(figli, nipoti, allievi, attività di volontariato ecc),
in sostanza, una mente
giovane può essere, almeno in parte, mantenuta. Si può affermare che ognuno ha in parte la vecchiaia
che ha voluto. Le psicosi che tratteremo in questo articolo sono: La schizofrenia è la psicosi più grave e più complessa e le
cause sono ancora incerte, sembra che i fattori genetici producano una vulnerabilità alla schizofrenia, insieme con i fattori ambientali che contribuiscono in modo diverso da individuo ad individuo. E’ tipico dello schizofrenico avere
un’espressione nello sguardo e una diversa, anche opposta, mimica facciale. Tra le possibili cause considerate dagli
studiosi: alterazione chimica, lesioni organiche, ereditarietà,
ambiente anaffettivo e violento, traumi e frustrazioni. Freud ha
affermato che la causa si struttura nei primi sei mesi di vita
per effetto dell’abbandono estremo del bambino da parte della
madre. Totale assenza affettiva anche se c’è presenza fisica (ad
esempio una mamma che durante l’allattamento non guarda mai il
bambino, come se non esistesse). L'etimologia deriva dalla
lingua tedesca: schizein, scindere e frein,
mente. Nello schizofrenico la personalità si disfa, si scinde e
si scioglie nel mondo esterno, spesso lo schizofrenico è trascurato ed è incapace
di manifestare sentimenti. E’ assolutamente indifferente alla
sofferenza altrui, è capace di consumare un delitto senza
movente e non provare nulla, nessun rimorso. Sebbene l'età media
di insorgenza per il primo episodio psicotico della schizofrenia
si situa tra i 20 e i 25 anni per gli uomini e poco sotto
i 30 anni per le donne, esistono comportamenti pericolosi
giovanili che potrebbero annunciare un’inclinazione alla
schizofrenia, sono: improvvisi cambiamenti d’umore, bravi nello
studio, di colpo intelligenti, trascuratezza dell’igiene
personale, clausura per evitare relazioni sociali "chiuso in una
stanza", mutismo, mangiare solo
alcuni alimenti (diete bislacche), diete eccessivamente rigide,
indifferenza, anestesia affettiva, ambivalenza (amore e odio –
aggressione e seduzione), prevalentemente fisico longilineo
e magro. Tra i sottotipi dello schizofrenico troviamo il tipo
catatonico, le cui manifestazioni essenziali sono; un notevole
disturbo psicomotorio, fino all'arresto motorio, eccessiva
attività motoria apparentemente senza scopo, estremo
negativismo, mutacismo, peculiari movimenti volontari, ecolalia
e ecoprassia, stereotipie, manierismi e obbedienza automatica o
mimetismo. Nel corso dello stato di grave stupor catatonico o di
eccitamento, la persona può aver bisogno di una continua
sorveglianza per evitare di farsi del male o di farne a terzi.
La manifestazione essenziale del tipo paranoide è la
presenza di rilevanti deliri o allucinazioni uditive in un
contesto di funzioni cognitive e di affettività preservate. I
deliri sono tipicamente di persecuzione o di grandiosità ma
possono anche ricorrere deliri con altri temi (ad esempio di
gelosia, religiosi o somatici). I deliri possono essere
molteplici, ma sono generalmente organizzati attorno a un tema
coerente. Le allucinazioni sono pure tipicamente correlate al
contenuto del tema delirante, Le manifestazioni associate
comprendono ansia, rabbia, distacco, ed atteggiamento polemico I
temi persecutori possono predisporre il soggetto a un
comportamento suicidario e la combinazioni di deliri di
persecuzione e di grandiosità con rabbia può predisporre il
soggetto alla violenza. Il delirio può essere
uditivo (sentire voci), visivo (vedere immagini),
olfattivo (sentire odori); evidentemente non reali. Per i non
credenti, la persona mistica è affetta da schizofrenia. La
terapia per la schizofrenia è principalmente farmacologia. Esistono
farmaci di una straordinaria efficacia, i neurolettici, medicine
potentissime che bloccano il processo distruttivo della malattia
e consentono allo schizofrenico una vita quasi normale.
La psicosi epilettica, o epilessia, è una lesione ereditaria e
localizzata del cervello, controllabile attraverso
l’elettroencefalogramma. Il cervello non è riparabile, ma è
possibile controllarlo con farmaci dedicati. La parola epilessia deriva dal verbo greco “epilambànein” che significa “essere colti di sorpresa”, ed in effetti l’epilessia è la tendenza a ripetersi nello stesso individuo di più “crisi”. La psicosi
epilettica si divide in: grande male e piccolo male. Nel piccolo
male, meno grave, si verificano pochi secondi nei quali la
persona è come se non ci fosse, spesso è confusa con
distrazione. Nel grande male, vera e propria psicosi epilettica,
la crisi è annunciata da perdita di coscienza, l'epilettico
urla, perde l’equilibrio e cade, si morde la lingua ed emette
bava dalla bocca. Segue uno stato confusionale che scompare dopo
poche ore. Al risveglio il malato perde completamente il ricordo
della crisi. L’epilettico ha una elaborazione rallentata delle
idee, il pensiero si perde nei dettagli, l’espressione verbale è
laboriosa, presenta frequentemente viscosità affettiva (tipo appiccicoso).
Trova rifugio nella sua malattia, presenta preoccupazioni
ipocondriache, è un tipo conformista (atteggiamento rigido
moralistico), vive episodi depressivi ed è soggetto a collere
improvvise.
Il disturbo bipolare maniaco depressivo,
classificato tra i disturbi dell'umore nella classificazione
ASM-IV-TR, non altera l’intelligenza ma solo il senso della
realtà. Nel decorso clinico si alternano due fasi, la prima
maniacale e la seconda, che segue, melanconico depressiva. Nella
fase maniacale il malato è eccitatissimo, nulla apparentemente
può disturbarlo, è esageratamente ottimista ed a qualsiasi costo
(anche contro l’evidenza), enfatizza i propri sogni e le proprie
idee senza alcun filtro della coscienza (buon senso), spende in
modo sconsiderato, ride a lungo sguaiatamente, risulta
aggressivo se lo si contraddice. E’ apparentemente felice e sta
benissimo ma dispersivo nelle azioni. Non si tratta di una
allegria sana, rimane un soggetto sconfusionato e soffre di
insonnia per iperattività. Quando, per effetto del suo
comportamento, si è completamente distrutto economicamente,
fisicamente e moralmente, esplodono inclinazioni al suicidio e
segue la seconda fase, quella melanconico depressiva. Entra in
una forte depressione e “scompare” dalla scena.
Le cause ipotizzate per il disturbo bipolare sono diverse e
comprendono fattori biologici, genetici e ambientali. Fattori
psicosociali, quali lutti, abusi durante l'infanzia, gravi
perdite affettive, problemi economici, la paura di invecchiare o
forti emozioni
sentimentali, possono avviare, nei soggetti predisposti, il
processo che origina il disturbo.
Non si conosce una terapia definitiva per il disturbo bipolare.
La situazione può essere tenuta sotto controllo attraverso
monitoraggi periodici che prevedono quando necessario la
somministrazione da parte del medico di farmaci stabilizzatori
dell'umore, in questo modo i
pazienti bipolari possono condurre una vita abbastanza normale.
Il successo della terapia è influenzata dalla collaborazione del
paziente, che spesso rifiuta le cure o le
sospende. Per i pazienti affetti da disturbo bipolare il rischio di mortalità è molto elevato,
principalmente a causa della tipica
sottovalutazione dei pericoli che possono svilupparsi durante la
fase maniacale.
Nevrosi
Le nevrosi sono malattie psichiche meno gravi, non presentano
lesioni organiche e il nevrotico è consapevole della sua
malattia. Il comportamento è alterato lievemente, è possibile
convivere con la malattia e avere una vita normale. Il reale
problema della nevrosi è quantitativo: quanto sono nevrotico?
Inoltre: perché sono nevrotico?
La nevrosi è una malattia
derivante dagli aspetti affettivi della psiche, le sue cause sono:
intrapsichiche (conflitti interiori), legate ad un arresto
dell’evoluzione affettiva (dalla nascita ai primi anni
dell'infanzia). Le cause di questi problemi evolutivi sono
dipendenti da traumi affettivi vissuti come situazioni sociali intollerabili (intollerabili per la mente
di un bambino, o meglio, di del bambino che il nevrotico è stato
nella sua unicità).
Le nevrosi si dividono in: strutturali e situazionali. Le
nevrosi strutturali si sviluppano circa nei primi sei anni di età e
possono emergere in qualsiasi momento nel corso della vita
dell’individuo. La nevrosi esplode quando viene meno il
"coperchio" dell’inconscio. IL’inconscio è il mondo sommerso,
formato dalle nostre paure dell’infanzia, dalle vergogne, dai
desideri che non abbiamo mai confessato, da forti esperienze
violente ed intollerabili agli occhi del bambino che ogni
nevrotico è stato. Per considerare e valutare la portata di una
specifica esperienza intollerabile dobbiamo fare sempre
riferimento all'età in curi è stata vissuta. Una esperienza non
traumatica per un adulto può dimostrarsi pericolosa per un bambino. L’inconscio è una parte della
coscienza non accessibile, infatti, nessuno ha memoria di molti
frammenti di vita infantile, spesso i ricordi sono falsi
ricordi. I falsi ricordi sono elementi presenti nella memoria
per effetto del racconto degli adulti e assimilato dal bambino
in tempi successivi. L'influenza di persone care o autorevoli, per le quali si nutre
stima e fiducia possono provocare la formazione di falsi ricordi; un esempio
significativo è l'esperienza di Jean Piaget , importante psicologo infantile, considerato il fondatore
dello studio sperimentale delle strutture e dei processi
cognitivi legati alla costruzione della conoscenza nel corso
dello sviluppo del bambino:
Il primo ricordo cronologico di Piaget era di essere stato sequestrato
all’età di due anni. Di questo episodio ricordava diversi
particolari: si rivedeva in carrozzina mentre la sua baby-sitter si
difendeva contro il delinquente; ricordava i graffi sul viso
della donna e il poliziotto che con un bastone bianco aveva
inseguito il rapitore. La storia era confermata dalla
baby-sitter,
dalla famiglia e da altri che ne erano a conoscenza. Piaget era
così convinto di ricordare l’evento. Nella realtà, il drammatico
episodio non era mai avvenuto. Quasi quindici anni dopo il
presunto tentativo di rapimento, la baby-sitter di Piaget
confessò di aver inventato l’intera
storia, per timore delle conseguenze del suo ritardo nel
rincasare. In seguito Piaget scrisse: «Devo dunque aver sentito, da
bambino, il resoconto di questa storia e devo averlo
proiettato nel passato nella forma di una memoria visiva, che è
la memoria di una memoria, ma è falsa».
L’inconscio può emergere nella
vita onirica (sogni), nei lapsus ed in analisi. Le nevrosi
situazionali sono reazioni a situazioni esistenziali
particolarmente stressanti: la morte di una persona cara, un
crollo finanziario, un trasloco ecc. Anche se non saranno
trattate le nevrosi strutturali nella loro suddivisione
tipologica in questo articolo, parleremo del loro modo abituale
di rivelarsi. Le nevrosi si manifestano frequentemente attraverso due stadi, un primo stadio è caratterizzato da
angoscia o ansia nevrotica, ansia senza apparente oggetto, senza
motivo, senza senso. Quando qualche contenuto dell’inconscio
tenta di risalire allo stato di coscienza, emerge l’angoscia
nevrotica, che rappresenta la paura che questo avvenga. Nel
secondo stadio appare il sintomo, come la paura delle piazze
e degli spazi aperti, paura di attraversare una strada, paura di morire,
paura dello sporco, ecc. Quello che stava uscendo dall’inconscio
censura la vera paura, mascherandola. Il compito dell’analista è
soprattutto quello di rendere consapevole l’individuo che un
particolare evento spaventoso, terrificante, patito da bambino,
non rappresenta più un problema, né un pericolo per l'adulto che
ora egli è.
Infatti, l'esperienza intollerabile vissuta dal bambino può
essere tollerata e anche compresa dall'adulto. L'adulto può
perdonare, il bambino non perdona mai. La psicoterapia non
migliora la qualità della vita, migliora la qualità dei ricordi.
La migliorata qualità dei ricordi, evidentemente, fa vivere più
consapevolmente e serenamente l'individuo.
Dott. Cosimo Aruta
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista Bioenergetico, Supervisore
Iscritto all'Ordine degli Psicologi della Lombardia con il n° 12147
Studio di psicologia, psicoterapia, consulenza di coppia, mediazione familiare a Milano
psicoterapia individuale - cura dell’ansia, della depressione, dello stress del disagio relazionale ed esistenziale psicoterapia di coppia
- meccanismi inconsci possono condizionare gioie, liti,
conflitti, tradimenti e incomprensioni familiari
psicoterapia di gruppo
- di analisi bioenergetica, la conduzione che si struttura anche attraverso il linguaggio del corpo
colloquio psicologico
- è un incontro tra uno psicologo e una persona che lo contatta a causa di un malessere
ansia e attacchi di panico
- la respirazione corta è condizionata da difese caratteriali
per la sopravvivenza infantile
depressione, calo di energia - inchioda l'individuo,
tristezza, sconforto, disagio, malinconia, si impossessano di
lui
problemi caratteriali, relazionali - bisogno di intimità
e auto espressione, paura che i due elementi possano escludersi
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