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la storia della bioenergetica
La
bioenergetica trova la sua genesi nell'opera di Sigmund Freud,
il fondatore della psicoanalisi. All'epoca di Freud (periodo
vittoriano), le persone soffrivano di un gran numero di malattie
per le quali la scienza medica sembrava non possedere rimedi:
paralisi, cecità, attacchi epilettici, perdita della memoria e
perdita di sensibilità in varie parti del corpo. Freud scoprì
che tali sintomi potevano dipendere dall'espressione corporea di
esperienze infantili di dolore e di paura, che la mente aveva
rimosso. Aiutando questi pazienti a ricordare e rivivere le loro
drammatiche esperienze infantili, Freud riuscì a curare i loro
sintomi corporei e denominò questo metodo psicoanalisi. Secondo
Freud, una volta che il paziente si rendeva conto e prendeva
coscienza delle esperienze traumatiche infantili, non aveva più
bisogno di esprimere questi ricordi attraverso sintomi diffusi
per il suo corpo. Per far emergere i ricordi dalla loro
repressione Freud utilizzava i sogni dei pazienti, gli errori
verbali (lapsus), le associazioni libere ed il transfert. Il
transfert rappresenta una condizione nella quale una persona
rivive alcune delle sue relazioni interpersonali attivando la
sua componente infantile, il bambino che è in lui. Gli individui
possono vedere i loro amici, i loro bambini, i loro superiori
o colleghi e il loro terapeuta, non come questi sono realmente,
bensì come se questi fossero il genitore che li ha, ad esempio,
rifiutati, ignorati, lusingati, sedotti, criticati, umiliati e,
in alcuni casi, violentati. Trasferiscono i ricordi repressi e
tumultuosi della loro infanzia sulle persone che fanno parte
della loro vita presente. Mentre la psicoanalisi freudiana pone l’attenzione sulla
produzione verbale dei pazienti, Wilhelm Reich, allievo di
Freud, compone la dicotomia psiche-soma presente nel campo
psicoanalitico e l'attenzione terapeutica viene orientata sul
corpo, quale campo di energie vegetative psichicamente messe in
movimento. Nello stesso modo in cui Freud notò una rottura tra
memoria conscia ed inconscia, Reich notò una disarmonia fra le
varie espressioni del corpo.
Uno dei principi della teoria reichiana è l'aver correlato
l'inibizione della reattività emotiva con la limitazione della
respirazione e l'aver evidenziato come le variazioni
nell'assunzione di ossigeno influiscano sui processi metabolici
dell'organismo, variandone il livello energetico e la naturale
motilità.
L’energia dell’organismo dipende dal metabolismo ed il
metabolismo dipende dalla respirazione. Come per una fiamma, la
sua vivacità e vitalità dipende dall’ossigeno presente
nell’ambiente, così per l’organismo umano l’energia dipende
dalla profondità del respiro. Per ridurre il livello energetico
è necessario ridurre la respirazione; limitare e bloccare il
respiro è il meccanismo di difesa più primitivo.
Il processo respiratorio infatti avviene con movimenti
inspiratori ed espiratori che, coinvolgendo il corpo nella sua
totalità, ne esprimono a livello fisico il processo emozionale.
L’alterazione del respiro avviene durante l’età dello sviluppo.
Di conseguenza, le tensioni muscolari croniche dei vari distretti
corporei, limitando il flusso respiratorio, producono la
frammentazione dell'organismo sia a livello fisico che psichico.
Da qui la focalizzazione dell'intervento terapeutico sul corpo,
inteso come campo di energie vegetative, espressione del mondo psico-emozionale dell'individuo. L'Analisi del Carattere
elaborata da W. Reich è strumento essenziale di intervento
terapeutico attraverso una tecnica che prende il nome di
Vegetoterapia. Essa tende a ristabilire il flusso dell'energia
bloccata nell'organismo dalle rigidità difensive caratteriali,
iscritte nelle tensioni muscolari croniche durante il processo
fisiologico della rimozione. L'approccio terapeutico è orientato
a ristabilire la funzione genitale, intesa come espressione di un
processo energetico più ampio che coinvolge tutto l'organismo
secondo il principio della "eccitazione-carica-scarica-distensione".
Attraverso la sua attuazione, si ristabilisce l'equilibrio della
personalità.
Reich osservò che, con l'avviarsi della terapia, in questi
pazienti, le tensioni muscolari cambiavano. Le spalle e le
braccia della persona depressa si rilassavano, le mascelle
diventavano meno rigide e i denti meno serrati. La ragione per
cui il paziente fatica per tenere a freno gli impulsi e reprime i ricordi dolorosi,
è per evitare di mostrarsi debole. Allentando le tensioni
muscolari croniche, il paziente sperimenta la propria
vulnerabilità. Serrando la bocca e i denti egli assume un'espressione corporea che comunica: "Non
voglio lasciarmi andare per non essere ferito di nuovo". Reich
sperimentò come rilassare i muscoli cronicamente tesi mediante
la pressione fisica diretta su di loro e scoprì che questa metodica era
efficace. Attraverso la metodica reichiana, il paziente poteva entrare in contatto con emozioni
forti e a lungo dimenticate e con ricordi tristi e dolorosi.
L'unità di mente, corpo ed emozioni si rivelò per la sua
concretezza. Reich notò anche che il paziente appariva più vivo,
la sua pelle più rosea, i movimenti più spontanei, gli occhi più
luminosi. Come se avesse più energia.
Alexander Lowen, paziente ed allievo di Reich, denominò questa
energia: "bioenergia".
Dopo il termine della terapia reichiana e dopo la tragica morte
di Reich nel novembre del 1957, Lowen sentiva il bisogno di
continuare la sua terapia personale, comprendendo che tensioni
muscolari permanevano nel suo corpo impedendogli di provare la
gioia che desiderava. Lowen sentiva il desiderio di un
esperienza sessuale ancora più ricca e piena e decise di
riprendere la terapia. Non poteva tornare da Reich e non aveva
fiducia negli altri terapisti reichiani. Era convinto che
dovesse essere una terapia basata sul corpo, per cui decise di
lavorare con il suo socio John Pierrakos, di cui era maggiore
sia per anni che per esperienza. Fu da questo lavoro comune
sullo stesso corpo di Lowen che nacque la bioenergetica.
(Alexander Lowen, Bioenergetica, Feltrinelli, Milano, 2004, cap.
I° - pag. 34)
Lowen, allargò quindi la terapia sul corpo ed introdusse il
lavoro bioenergetico. Anziché limitarsi alla sola pressione e
manipolazione delle tensioni muscolari croniche, egli fece uso
di alcune posizioni di stress che potevano consentire a queste
tensioni di rilasciarsi, di sciogliersi. La dimostrazione di
questo stemperamento delle tensioni era l'insorgere, nei
muscoli, di una fine vibrazione.
Lowen osservò come i blocchi muscolari impedivano il libero
scorrere dell'energia. Per esempio, un diaframma cronicamente
contratto, come una strettoia, interrompe l'onda respiratoria,
provocando una respirazione solo toracica, superficiale.
Conseguentemente, diminuisce l'apporto di ossigeno ed il livello
energetico si riduce visibilmente. Questo modo di respirare è
uno dei sistemi che noi utilizziamo per controllare le nostre
emozioni. Per aiutare i pazienti a respirare pienamente e
naturalmente, Lowen inventò il cavalletto bioenergetico. Un
individuo il cui flusso energetico è bloccato, ha perso una
parte della sua vitalità e della sua personalità. Per questa
perdita, una persona tende a sentirsi triste e depressa, spesso
in lotta e usa la sua forza di volontà per svolgere tutte le
cose abituali, le manifestazioni di tutti i giorni. In questa
situazione, diventa difficile mettersi in relazione con gli
altri o provare piacere. Viene meno la gioia di vivere e ci si
orienta verso un’esistenza tetra, grigia e noiosa.
Dott. Cosimo Aruta
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista Bioenergetico
Iscritto all'Ordine degli Psicologi della Lombardia con il n° 12147
Studio di psicologia, psicoterapia, consulenza di coppia, mediazione familiare a Milano
psicoterapia individuale - cura dell’ansia, della depressione, dello stress del disagio relazionale ed esistenziale psicoterapia di coppia
- meccanismi inconsci possono condizionare gioie, liti,
conflitti, tradimenti e incomprensioni familiari
psicoterapia di gruppo
- di analisi bioenergetica, la conduzione che si struttura anche attraverso il linguaggio del corpo
colloquio psicologico
- è un incontro tra uno psicologo e una persona che lo contatta a causa di un malessere
ansia e attacchi di panico
- la respirazione corta è condizionata da difese caratteriali
per la sopravvivenza infantile
depressione, calo di energia - inchioda l'individuo,
tristezza, sconforto, disagio, malinconia, si impossessano di
lui
problemi caratteriali, relazionali - bisogno di intimità
e auto espressione, paura che i due elementi possano escludersi
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