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il carattere rigido
Le persone rigide tendono ad avere un carattere fermo,
inflessibile e orgoglioso. Il capo è tenuto alto e la colonna
vertebrale in una costante situazione di erezione, tipica della
posizione del militare sull'attenti. All'apparenza si tratta di
caratteristiche con connotazioni positive, se l'orgoglio non
rappresentasse una difesa e la "durezza" non fosse rigida,
inflessibile. Nella realtà il carattere rigido ha paura di
lasciarsi andare perché associa il cedimento alla sottomissione
ed al crollo emotivo. Esiste una tendenza masochista in secondo
piano dalla quale il soggetto si difende irrigidendosi. Per
questo motivo è portato a frenare i sentimenti emergenti, a
tenere indietro ogni naturale impulso ad aprirsi e a protendersi
verso l'ambiente. Nelle relazioni è una persona estremamente
controllata che da l'impressione di non abbandonarsi mai
completamente, di non fidarsi mai abbastanza dell'altro. Per lui
lasciarsi andare evoca la paura di apparire stupido, quindi si
controlla. Un'altra sua paura riguarda il mollare, cedere,
sottomettersi; vive queste variabili come pericolose, una reale
minaccia contro la sua libertà. La
schiena "dritta" e rigida, associata alla permanente capacità di
frenarsi è dovuta alla dominante posizione dell'io, che
controlla incessantemente il comportamento. Il carattere rigido
presenta un buon contatto con la realtà, ma questo apparente
"
grounding
" è utilizzato come contro il piacere di abbandonarsi
all'altro. Questo è il conflitto di fondo di questo tratto
caratteriale. Le persone con tale sistema difensivo sono
comunque orientate verso l'esterno, sono ambiziose, difesa (Giacomo Casanova) competitive e
dotate di buona aggressività, mentre la passività è sentita come
vulnerabilità. L'ostinazione che deriva dall'orgoglio appartiene
al carattere rigido, mentre non è sua la malignità, tipica dello
psicopatico.
In bioenergetica il carattere rigido si riferisce a diversi
sottotipi caratteriali:
- Il maschio fallico e narcisista, che attribuisce un'importanza assoluta alla potenza erettiva (Il Casanova, ricordato come avventuriero e come colui che fece del proprio nome il sinonimo di seduttore. A questa fama contribuì verosimilmente la sua opera più importante: Histoire de ma vie
"Storia della mia vita", in cui l'autore descrive, con la massima franchezza, le sue avventure, i suoi viaggi e i suoi innumerevoli incontri galanti),
- Il carattere femminile isterico,
che usa il sesso come difesa contro la
sua sessualità,
- Il carattere ossessivo, rigido come l'acciaio, che a
differenza della rigidità schizoide, non presenta alcuna
fragilità (la rigidità schizoide è paragonabile al ghiaccio,
potrebbe andare in frantumi); è caratterizzato da un complesso di risposte rigide della personalità, comportamenti e sentimenti che si manifestano in:
tendenza a conformarsi a procedure, abitudini o regole in modo eccessivo e non flessibile,
occorrenza di pensieri o comportamenti ripetitivi,
costante perfezionismo.
La personalità ossessiva manifesta un senso di ansia quando le procedure vengono alterate o gli standard tendenti al perfezionismo non sono soddisfatti. Vi è spesso un atteggiamento generale di inflessibilità di giudizio e
talvolta anche di moralismo, desiderio di ordine e fedeltà alla routine, inquietudine eccessiva in situazioni che il soggetto percepisce come non prevedibili. Un tratto caratteristico osservabile è
proprio il perfezionismo.
Queste persone mostrano a volte notevoli difficoltà a distinguere a prima vista i livelli diversi di importanza delle questioni, cioè a limitare la preoccupazione per i dettagli rispetto agli aspetti essenziali. Hanno difficoltà a delegare compiti ad altri, temendo che non siano svolti con le procedure desiderate. Gli standard elevati che essi chiedono agli altri in tutti gli ambiti possono creare significativi problemi alla
loro vita di relazione.
Eziologia e correlati psicologici
Nelle fasi precedenti (schizoide - orale - psicopatica -
masochista), nel corso dell'infanzia, non ha subito forti traumi e
per questo motivo la sua posizione difensiva è meno grave
rispetto agli altri, la quantità di energia a sua disposizione è
enorme. Si tratta di un bambino che supera i tre anni di vita
avendo ricevuto accudimento, amore, affetto, sostegno,
riconoscimento, libertà di muoversi e giocare. Il trauma rilevante riguarda la frustrazione
sofferta a livello genitale, che origina dalla proibizione della
masturbazione e dal vissuto edipico (rapporto con il genitore di
sesso opposto nella fase edipica: 3 - 6 anni). Ha patito il
rifiuto della sua naturale ricerca di piacere erotico e sessuale
e si è sentito tradito dal suo spontaneo protendersi verso
l'amore. Quando l'amore non è corrisposto colui che ama si
sente ferito, un bambino di tre anni ama in modo assoluto,
per questo motivo il suo dolore è straziante. Occorre ricordare che per il bambino l'amore ed il
sesso sono intimamente connessi, la scissione avviene
successivamente, per effetto del maldestro intervento degli
adulti e delle loro sofisticazioni sessuali, sconosciute
all'innocenza del bambino. Nella mente di un fanciullo, piacere
erotico, sessualità e amore sono sinonimi. Il bambino per avere
l'energia di andare dal genitore del sesso opposto deve essere
sostenuto dal genitore del suo stesso sesso, quando questo non
avviene la carica energetica si riduce inesorabilmente nel
piccolo. Il suo vero trauma
affossa le radici nella sensazione che qualcosa è sbagliato in
lui e rifiuta i suoi stimoli sessuali, perché non sono stati
approvati dai genitori. L'adattamento del
piccolo a questa condizione frustrante lo porterà ad agire nella
vita con cuore, ma in modo contenuto e sempre sotto l'incessante
controllo dell'io. La negazione della sua autenticità per paura
di poter ancora soffrire rappresenta la base del suo demone
interno.
Tutti abbiamo un diavolo nella misura in cui abbiamo limitato
la nostra auto espressione, o abbiamo recitato una parte, il cosiddetto falso Sé; dietro ogni persona angelica, spesso, è nascosto un diavolo in agguato pronto ad emergere. Ciascuno può udire il proprio diavolo quando gode della negatività del pettegolezzo, della acida ilarità e quando racconta la sfortuna di quelli che “ci hanno provato” e hanno fallito. In terapia il diavolo ha paura di esporsi e di solito si mostra attraverso un sorriso scaltro o un ghigno: i diavoli del paziente e del terapeuta hanno sabotato molte imprese terapeutiche. (Bennett Shapiro,
I diavoli in noi. Energizzare la negatività può essere positivo!, Grounding 2006, n° 1). La terapia dovrebbe
aiutare il rigido ad abbandonare
l'incessante controllo del suo demone interno (Io), lasciando libero il suo cuore di
accedere anche agli ultimi piani della sua capacità di amare. Le
difficoltà emergono perché da bambino la sua manifestazione
aperta di amore come desiderio di intimità fisica e piacere
erotico aveva incontrato il rifiuto dei genitori; questo trauma
lo limita nell'espressività da adulto; è presente la sua paura
di essere ferito di nuovo, ecco che per raggiungere il suo scopo
agisce con prudenza e sempre in modo indiretto. Il suo orgoglio
è collegato al sentimento d'amore, perché il rifiuto al suo
amore sessuale ha rappresentato un'offesa al suo orgoglio. Il
rigido si tira fuori dalle emozioni perché il suo cuore è
spezzato.
L’infelicità dell’uomo dipende semplicemente da quello che facciamo subire ai bambini: tutti i sistemi educativi inventati dal super-Io finiscono per frantumare la personalità del bambino, rendendo poi impossibile la spontaneità nell’adulto. Il bambino è obbligato dalla repressione esercitata dagli adulti a maltrattare il suo essere più profondo, diventando così infelice. Durante la terapia, quando riaffiora e si scarica tutta questa sofferenza, la persona può tornare a essere felice e a riprovare l’onda oceanica. (Gerda Boyesen, Tra psiche e soma, Casa Editrice Astrolabio, Roma, 1999, capitolo III, pag. 96).
Diritto, ideale dell'io e illusioni dell'io nel carattere
rigido:
- DIRITTO NEGATO: di esprimere la propria sessualità,
- IDEALE DELL’IO: io sono forte e non cederò mai,
davanti a nessuno,
- ILLUSIONI DELL’IO: se non mi lascerò andare e
controllerò incessantemente la situazione, tu non potrai
ferirmi e non soffrirò un dolore straziante. Otterrò l'amore
senza amare. Sono amorevole per le mie buone
azioni e posso essere sessuale anche senza amare.
Caratteristiche fisiche e comportamento
Il corpo del carattere rigido è bello, proporzionato, armonioso,
integrato e connesso. Gli occhi sono brillanti, ma osservandoli
bene presentano un velo di tristezza, il colorito è buono, il
capo è orgogliosamente eretto, è teso nella regione della fronte
e del setto nasale,
i suoi gesti ed i suoi movimenti sono vivaci. Naturalmente vi
sono vari gradi di rigidità fisica nel tipo rigido. Essa "sporca" la
coordinazione motoria e la grazia nel muoversi (appare come un
robot), inoltre gli occhi si opacizzano quando la rigidità è grave. La
bocca è spesso ambivalente con l'espressione degli occhi, come a
dire: "voglio, ma non ti darò mai la soddisfazione di chiedere".
Il collo è forte e muscoloso, presenta una contrazione a livello
della mascella, della gola e, soprattutto del bacino Il bacino,
serrato, è in cronica antiversione (glutei indietro), come per
tenere i genitali lontani dal cuore. Questa postura comunica:
"non mi avrai mai più, non avrai più il mio amore, mi hai fatto
soffrire troppo e non voglio più sentire tanto dolore". La
muscolatura del tronco è così contratta che sembra vivere dentro
un "tubo".
Per il rigido innamorarsi significa tornare nella
dipendenza che lo ha distrutto, il suo oggetto genitoriale
rifiutante interno gli impone di essere freddo, insensibile. Non
blocca il protendersi ma il bisogno di amare e di essere amato,
se fa qualche gesto affettuoso lo fa meccanicamente. I suoi
comportamenti intimi teneri (baci, abbracci, carezze, etc.) sono
rarefatti e preferisce astenersi. Se si identifica con il genitore rifiutante non apre mai il suo cuore
per paura di innamorarsi e toccare così la sua ferita profonda. Tuttavia, ha un enorme bisogno
di essere amato e lo dimostra col sesso, dove la sua ansia di
prestazione spesso lo porta all'eiaculazione precoce. Dopo
l'atto sessuale vuole essere rassicurato, spesso chiede: "è
stato bello?" E' sessuale per fare bella figura, scinde sesso e
amore. Se soddisfatto sessualmente non ama, se ama non riesce ad
essere sessuale, frequentemente vede il suo partner d'amore come
il genitore del sesso opposto. A livello sessuale, quando non
c'è soddisfazione emerge la compulsione (tanti rapporti in
una unità di tempo). Nei rapporti sessuali è infatti
interessato alla potenza e alla frequenza, della quale ama
vantarsi con gli amici. Invece, ha molta vergogna del giudizio
degli altri e di fare brutta figura.
Si illude di poter comprare
l'amore col successo, purtroppo riesce ad ottenere con questa
modalità solo un poco di attenzione. Il rigido è uno specialista
a fare innamorare gli altri attraverso il suo successo, lavora
molto, è molto autonomo, non è dipendente, porta a termine gli
impegni con successo e possiede una buona autostima. E' un tipo
volitivo, cerca sempre un nuovo obiettivo, gli piace sentirsi
bravo. E' sensibile ai desideri degli altri ma non si apre,
comunque sostiene gli altri e li invita ad aprirsi, cerca di
soddisfare i desideri del prossimo. Chi seduce il rigido è il
carattere psicopatico, gli gonfia l'io per poi manipolarlo, ma
se il rigido scopre la manipolazione si infuria. Non si trova
bene con il tipo masochista, il rigido è attivo, mentre il
masochista è passivo nella vita. Nella relazione con il
carattere orale ognuno presenta le sue paure: il rigido di
essere rifiutato, l'orale di essere abbandonato.
La terapia si pone l'obiettivo non di eliminare
(impossibile), ma di aprire gradualmente l'armatura somato-caratteriale per poter contattare i sentimenti chiusi da
lungo tempo. Sarà importante per il rigido ricontattare nel
setting terapeutico quegli occhi che a tuo tempo lo hanno
rifiutato straziandolo e vivere un diverso finale. Un finale
dove l'energia che ha incapsulato a difesa del cuore, costruendo
la corazza che come un tubo lo serra strettamente, possa
finalmente liberarsi ed esprimere tutta la rabbia e tutta
l'energia (nel rigido una enorme energia) che a suo tempo
il bambino che è in lui non aveva avuto proprio in nessun caso
l'opportunità di liberare.
Dott. Cosimo Aruta
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista Bioenergetico, Supervisore
Iscritto all'Ordine degli Psicologi della Lombardia con il n° 12147
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