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Aforismi,
pensieri e citazioni.
In questa pagina saranno pubblicati aforismi, pensieri e
citazioni intorno al mondo della psicologia e psicoterapia.
La principessa e il ranocchio. Relazione paziente terapeuta In questa favola per bambini dei fratelli Grimm, il
re obbliga la principessa a stare sempre con questo ranocchio a
lei disgustoso. Un giorno il ranocchio le disse: "questa notte
desidero dormire nel letto insieme a te". La principessa si
ribellò e si rifiutò energicamente, dicendogli: "No, perché mi
fai schifo". Lo prese e lo gettò con tutte le sue forze contro la parete:
"Adesso starai zitto, brutto ranocchio"!
Ma quando cadde a terra, non era più un ranocchio: era un principe dai begli occhi ridenti.
La trasformazione avvenne perché finalmente qualcuno gli ha
detto la verità. La morale insegna che la falsità rende brutti e
la verità abbellisce. Questa riflessione é molto utile in
psicoterapia, dove lo smascheramento attraverso la verità
controtransferale
del terapeuta favorisce l'azione terapeutica. L'ascolto profondo
del paziente e di se stessi é già terapia. L'impulso all'azione
senza sentire è l'espressione del fare, un movimento
narcisistico del terapeuta che allontana dal vero incontro.
L'ascolto profondo di se - ad esempio, sento antipatia, permette
di andare avanti, la domanda successiva sarà - perchè sento
antipatia? Non sentirlo o negarlo a se stessi, inquina la
relazione terapeutica di falsità. Il terapeuta sostiene il
paziente quando può rinunciare alla sua illusione narcisistica
che gli impone di capire tutto e subito, di essere performante
nella relazione terapeutica. Scendere dal palco, accettare che
può essere utile rimanere in ascolto senza fare nulla. C'é un
parallelo con il bisogno di armonia e splendore dei bambini.
Cosa fa un bambino quando il suo castello di sabbia non é bello
come lo aveva pensato? Lo distrugge. Questa reazione nell'adulto
porta a distruggere tutto quello che si costruisce e non é
perfetto. Attraversare e superare l'illusione narcisistica
permette di fare finalmente qualcosa di buono e godere
dell'imperfezione e della meraviglia della vita. Un proverbio
insegna: "se non c'é il cavallo, va bene anche l'asino". 
Consigli e psicoterapia Il
terapeuta non deve dare alcun consiglio, diversamente il
paziente non cresce. Può indicare una strada possibile e
aiutarlo a trovare lui una soluzione. Si aiutano i pazienti a
contattare il loro
ideale dell'io e incontrare la risposta. Il
problema da affrontare è che spesso i pazienti si identificano
con la parte svalutata dell'Io. E' più facile questa posizione,
saranno gli altri i "cattivi", il semplicemente non sono capace.
Per immaginare un parallelo attraverso una fiaba, pensiamo una rielaborazione della favola della bella
addormentata nel bosco. Il principe azzurro arriva, la
principessa sale sul cavallo e gli dice: "dove mi porti"? Il
principe risponde: "non lo so, la favola é tua".

Scoprire il sé
Per scoprire il vero sé, inteso come la spontaneità originaria del
bambino in evoluzione e crescita, l’essere creativi e sentirsi individui a pieno titolo,
occorre liberare energia sottratta alla gioia di vivere.
Essere individui, significa esistere anche indipendentemente da ciò che è fuori di noi. Se il nostro sentirci vivi dipende esclusivamente da ciò che è fuori di noi,
quando l'esperienza non é gratificante, cessa anche la sensazione di sentirci vivi. Un esempio è la sensazione di essere esclusi, rifiutati. Ricordo il periodo della mia
adolescenza, si andava in discoteca al pomeriggio e si alternavano balli individuali e balli di coppia, i classici lenti. Era abitudine che i ragazzi invitassero a ballare le ragazze.
Ricordo un mio caro amico, se riceveva un no, non osava tentare un invito ad un'altra ragazza,
ricordo il suo sguardo di tristezza e rassegnazione. Al contrario, un altro, che chiamerò Federico, non se ne dava affatto pena. Rivolgeva l'attenzione su
un'altra persona, anche a fianco a colei che aveva rifiutato l'invito. Risultato, Federico ballava e si divertiva ad ogni occasione danzante!
Una riflessione successiva, dopo tanti anni, mi ha fatto ricordare che le mamme di questi due amici erano assolutamente diverse. La prima, severa, castrante e svalutante. La seconda
allegra, incoraggiante e amorevole.
Tuttavia, il destino non è inesorabilmente segnato, esiste una possibilità per sentirsi vivi anche quando ciò che proviene dall’esterno è precario,
frustrante o insufficiente. Il falso sé, quello adattato alle
vicissitudini e traumi dell'esistenza, ci orienta verso la
classificazione frettolosa, come dividere l'universo in buoni e
cattivi. Possiamo gradualmente allenarci a non vedere la vita
solo in bianco e nero, esaltando il negativo. Possiamo superare
la tendenza a essere giudicanti con etichette per tutti per
paura di poter essere ancora feriti, come é avvenuto
nell'infanzia. Quando per una madre il bambino immaginato
durante la gravidanza è diverso dal bambino reale e lei non é
pronta per sentire e accogliere, rispecchierà solo quello che
immagina e non la vera realtà del bambino. Il bambino svilupperà
di se parti rispecchiate e parti non rispecchiate. In seguito il
piccolo trascurerà le parti non rispecchiate dalla madre,
perdendo il suo vero sé e questa alterazione della realtà
condizionerà il suo destino. Da adulti siamo portati a
sopravvalutare il negativo e svalutare/dimenticare il positivo.
E' importante potersi chiedere: "cosa c'è di positivo nei tuoi
ricordi da bambino? "Chi ti ha permesso di sviluppare le tue
risorse?" Ci salva la consapevolezza dei beni ricevuti dalla
vita. Mantenere il positivo e lasciare scorrere il negativo. Il
grounding permette
di creare un confine con il negativo dentro e fuori l'individuo.
Le emozioni e le situazioni positive ci creano la base sicura su
cui far poggiare il nostro equilibrio adulto. Bisogna fare
attenzione a non farci "scippare" le cose positive dalle cose
negative. Una goccia di nero nel bianco non annerisce tutto,
colora solo un pochettino. 
Dott. Cosimo Aruta
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista Bioenergetico Iscritto all'Ordine degli Psicologi della Lombardia con il n° 12147
Studio di psicologia, psicoterapia, consulenza di coppia, mediazione familiare a Milano
psicoterapia individuale - cura dell’ansia, della depressione, dello stress del disagio relazionale ed esistenziale psicoterapia di coppia
- meccanismi inconsci possono condizionare gioie, liti,
conflitti, tradimenti e incomprensioni familiari
psicoterapia di gruppo
- di analisi bioenergetica, la conduzione che si struttura anche attraverso il linguaggio del corpo
colloquio psicologico
- è un incontro tra uno psicologo e una persona che lo contatta a causa di un malessere
ansia e attacchi di panico
- la respirazione corta è condizionata da difese caratteriali
per la sopravvivenza infantile
depressione, calo di energia - inchioda l'individuo,
tristezza, sconforto, disagio, malinconia, si impossessano di
lui
problemi caratteriali, relazionali - bisogno di intimità
e auto espressione, paura che i due elementi possano escludersi
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