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biomeccanica del movimento
umano, psicologia e fitness
Una serie di movimenti possibili a corpo libero o per mezzo delle attrezzature
proprie del fitness, producono un lavoro muscolare. Gli esercizi e gli strumenti sono tantissimi, le varianti
numerosissime. Per comprendere a fondo l’incidenza di un esercizio sull’apparato locomotore è necessario formare un
"corridoio mentale"
indispensabile per individuare gli esercizi, gli accorgimenti fisiologici e le modalità d’esecuzione
più adatte in rapporto ai propri obiettivi.
Il vettore di resistenza é la freccia immaginaria che indica l’opposizione alla forza muscolare
(ad esempio, in caso di distensioni su panca il vettore è
rappresentato dalla linea di gravità, quando utilizziamo il
pulley orizzontale il vettore di resistenza sarà orizzontale.
Ogni vettore presenta: INTENSITA’ – DIREZIONE – VERSO.
Esempio: nel leg extension, l’intensità è condizionata dal numero di piastre selezionate, la direzione è orientata in
alle con l'angolazione della fune di collegamento alla prima
puleggia o alla fisiocamme ed il verso è contrario a quello del
movimento. Possiamo immaginarlo come una freccia.
Nelle distensioni su panca piana, l’intensità è rappresentata dal carico del bilanciere, la direzione dalla linea verticale di gravità ed il verso, dall’impugnatura al suolo.
La forza.
La 2° legge di Newton descrive la forza:
(F = M x a). F rappresenta la forza M rappresenta la Massa A
rappresenta l’accelerazione. Negli allenamenti di fitness l’accelerazione è minima, per questo motivo la forza in un esercizio è indicata dal massimo carico sollevato in una ripetizione massimale.
Esempio:
Distensioni su panca di 100 Kg. Per una ripetizione, eseguita con il massimo impegno in modo da non poter, in nessun caso, senza aiuto, eseguire due ripetizioni.
(sottolineo "in nessun caso" perchè occorre il massimo impegno
possibile per verificare la propria forza.
In queste condizioni la ripetizione sarà svolta con un avvicinamento all’isometrica nella fase critica
(il movimento rallenta per effetto del massimo carico possibile). Per questo motivo possiamo indicare l’accelerazione con un’unità:
Sulle distensioni su panca, la forza, in questo caso, potrà essere indicata con 100 kg.
Tutte le percentuali di carico, in questoesercizio, saranno calcolate su 100, quale 100 %.
Il lavoro.
Il concetto di lavoro presuppone sempre uno spostamento maggiore, sono quindi
considerate più ripetizioni.
L = F x s.
(Lavoro = Forza x Spostamento). In allenamento si realizza sempre un lavoro muscolare. Tutti i macchinari, gli attrezzi, da quelli più semplici ai più complessi ed articolati, consentono uno spostamento. Lo spostamento di un oggetto sul quale, direttamente o indirettamente, si applica una forza produce Lavoro.
Nel fitness il lavoro è sempre associato all'escursione
articolare. Ogni articolazione possiede una libertà di movimento, espressa con la sua massima apertura e la sua intera chiusura. L’articolazione del gomito permette
principalmente l’estensione dell’avambraccio sul braccio e la sua flessione. L’allontanamento e l’avvicinamento dei segmenti ossei
dove i muscoli sono collegati attraverso i tendini, descrive un arco di circonferenza d’ampiezza variabile. La
massima ampiezza si ottiene con la massima escursione articolare. Lo spostamento condiziona il lavoro al pari della forza.
Capita in palestra di osservare esercizi realizzati in parziale escursione articolare e quindi esercizi eseguiti scorrettamente, per due motivi:
Il primo motivo è l’eventuale limitazione meccanica (in questo caso si
tratta di caratteristiche articolari, come la flessione dorsale
del piede durante l'esecuzione dello squat). Il secondo motivo contiene una spiegazione profonda, spesso legata alla personalità dell’atleta. Limitando lo spostamento è possibile aumentare il carico, ottenendo una apparente gratificazione
narcisistica. Aumentare il carico per
spettacolarizzare l'allenamento, riducendo l'escursione
articolare è un comportamento narcisistico. Un buon
allenamento prevede: la massima escurisione articolare possibile
dentro ogni ripetizione. Anche e soprattutto a costo di "sacrificare" carichi elevati.
La ripetizione è definita: apertura e chiusura di una articolazione, con il controllo della volontà, per vincere unaresistenza voluta. Una ripetizione non si realizza completamente ed efficacemente, senza la piena escursione articolare.
La potenza.
Il lavoro può essere svolto con tempi diversi. Una serie da dieci ripetizioni, con lo stesso carico, può essere eseguita, ad esempio, in 10, 20 o 30 secondi. Il lavoro non cambia ma nel caso dei dieci secondi la potenza sarà tripla rispetto ai trenta e doppia in rapporto ai venti secondi. C’è da aggiungere che il tempo di contrazione incrementa l’anossia muscolare e innesca meccanismi secondari di ipertrofia. Per questi motivi, il lavoro in palestra è pressoché sempre eseguito con lentezza,
soprattutto nelle ripetizioni iniziali. Gli esperti sanno che quando lo sfinimento muscolare, al termine della serie, sopraggiunge, è buona norma velocizzare le ripetizioni finali, allo scopo di svuotare maggiormente il serbatoio energetico (ATP –CP). Viene richiesta una maggiore potenza per intensificare il lavoro.
La formula della potenza è:
P = L / t
(potenza = lavoro diviso tempo).
I muscoli si sono evoluti nel corso del tempo per una funzione antigravitaria. Per poter mantenere la stazione eretta, i muscoli devono mantenere un’attività sufficiente per opporsi alla forza di gravità.
Le qualità che favoriscono questa condizione sono la coordinazione motoria e la capacità propriocettiva, ordinate ed organizzate dal cervello in modo automatico.
Questa attività automatica consente una serie di contrazioni e decontrazioni modulate, il cui scopo è la deambulazione. I bambini, intorno ai dodici mesi di vita muovono i primi passi con
una certa difficoltà di coordinazione. Quando una enorme quantità di informazioni sono registrate dall’area motoria del cervello, il movimento inizia a raffinarsi. Da quel momento, con la stessa procedura, il cervello si arricchisce di informazioni e le registra. Per questo motivo, in seguito, sarà possibile eseguire movimenti molto complessi e coordinati. La danza acrobatica è una delle
espressioni di questa complessa attività governata dalla
coordinazione motoria. Le qualità coordinative nello sport sono fondamentali per produrre una prestazione.
In Palestra, la ginnastica con i pesi o fitness, stimola in minima parte la memoria motoria, infatti, la coordinazione nell’esecuzione degli esercizi è elementare. Al contrario, l’attività ricercata è quella anti-gravitaria della muscolatura. Il carico può essere rappresentato dal peso del corpo o da una frazione di esso (trazioni alla sbarra o
lat machine). A volte può essere un oggetto a rappresentare la
resistenza: manubrio, bilanciere, le piastre di una macchina,etc. lL'obiettivo
dei produttori di resistenza (attrezzi per il fitness) è quello
di stimolare soprattutto le qualità condizionali del lavoro
muscolare. Questo tipo di stimolazione produce un adattamento: l’ipertrofia muscolare. Questo è il motivo fondamentale della differenza di volume muscolare fra uno sportivo in genere (ciclista, corridore, saltatore, lottatore, sollevatore di pesi ecc.) ed un
body builder.
Una resistenza invincibile non può essere spostata. Un peso troppo pesante o un muro, non si spostano. Nel tentativo eventuale, l’apparato locomotore produce una forza, non un lavoro meccanico. Il muscolo si contrae ma non si accorcia. E’ la condizione tipica dell’attività
isometrica. Tensione senza lavoro muscolare.
Dott. Cosimo Aruta
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista Bioenergetico, Supervisore
Iscritto all'Ordine degli Psicologi della Lombardia con il n° 12147
Studio di psicologia, psicoterapia, consulenza di coppia, mediazione familiare a Milano
psicoterapia individuale - cura dell’ansia, della depressione, dello stress del disagio relazionale ed esistenziale psicoterapia di coppia
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conflitti, tradimenti e incomprensioni familiari
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tristezza, sconforto, disagio, malinconia, si impossessano di
lui
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e auto espressione, paura che i due elementi possano escludersi
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